IN CASO DI DECESSO

In caso di decesso? Ecco cosa fare

Ecco cosa fare in caso di decesso

Nei momenti immediatamente successivi alla perdita di una persona cara può capitare di essere confusi e non sapere cosa fare. Non è facile provvedere a tutti gli adempimenti. Queste indicazioni potranno fornire un primo aiuto.

  • Cosa fare in caso di decesso in casa

    In caso di decesso in casa, dovranno trascorrere almeno 24 ore dalla morte prima di poter effettuare il funerale.


    E' opportuno contattare un’agenzia funebre per procedere alla preparazione e vestizione della salma.


    L’impresa funebre inoltre avvierà per tempo tutte le pratiche burocratiche, tra cui la redazione del certificato di morte, che sarà poi consegnato, entro 24 ore dal decesso, all’Ufficiale di Stato Civile del Comune in cui si è verificato l’evento luttuoso.


    Poi si occuperà di definire alcuni altri aspetti, come la scelta della sepoltura, le composizioni floreali per il funerale e la scelta di una foto ricordo.


    L'agenzia Funebre Gennaro Tammaro è attiva 24 ore su 24, provvede a compilare i moduli necessari alle esequie.

  • Cosa fare in caso di decesso in ospedale

    Quando il decesso avviene in ospedale o in casa di cura, generalmente la salma rimane circa due ore nel reparto in cui è avvenuto il decesso. Quindi il medico lì presente ne constata il decesso e emette il certificato indicandone data e ora.


    Quindi possono passare circa 15 per la compilazione da parte del medico necroscopico del relativo certificato o per il tanatogramma, cioè un elettrocardiogramma di almeno 20 minuti per registrare l'eventuale l’assenza di attività cardiaca.


    ALLESTIMENTO DELLA CAMERA MORTUARIA


    Dopo 24 ore la costatazione della morte, la salma è trasferita in una camera mortuaria.


    A questo punto spetta ai familiari del defunto la scelta dell'agenzia funebre da incaricare per la sepoltura e il rito funebre.

  • In caso di decesso all'estero

    In caso di decesso all'estero di un cittadino italiano, occorre la trascrizione in Italia del decesso.


    i documenti necessari per farlo sono:


    • Atto di morte, emesso dall’Ufficio di Stato Civile competente. L’atto deve essere originale e, nei casi previsti, tradotto e legalizzato. 


    Non sono necessarie traduzione e legalizzazione quando il decesso avviene in un Paese che ha aderito alla Convenzione di Vienna del 1976, in quanto questi Paesi rilasciano il modulo in versione plurilingue (Austria, Belgio, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Italia, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Moldova, Montenegro, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Slovenia, Spagna, Svizzera e Turchia).


    • Documento che certifichi la cittadinanza del defunto (carta d’identità, passaporto italiano o certificato di cittadinanza italiana). Questo documento non occore se il defunto è iscritto nello schedario consolare.


    RIMPATRIO DELLA SALMA


    Per fare ciò, bisogna rivolgersi al Consolato Generale o l’Ambasciata Italiana in modo da ottenere la traslazione della salma o delle sue ceneri in Italia.


    Sarà necessario il Passaporto mortuario rilasciato dall’Autorità consolare previa presentazione di una serie di documenti:


    • Certificato di morte;


    • Certificato dell’Autorità sanitaria locale che attesti l’avvenuta osservazione delle prescrizioni igieniche di sicurezza;


    • Certificato che assicuri che l’assenza di malattie infettive e di natura endemica;


    • Autorizzazione del Comune italiano dove avverrà la sepoltura;


    • Documento atto a comprovare la cittadinanza del defunto in caso questi non fosse iscritto all’Anagrafe della Popolazione Italiana Residente all’Estero (AIRE).


    IL SUPPORTO DELL'AGENZIA FUNEBRE GENNARO TAMMARO


    L'agenzia funebre Gennaro Tammaro provvede a adempiere a tutte queste pratiche nella massima trasparenza.

  • Decesso di stranieri in Italia

    Attualmente non esiste una normativa chiara che regolamenti il rientro dei defunti stranieri nei paesi di origine. In Italia, i riferimenti normativi in materia sono


    • La circolare del Ministero della Salute (Sanità) n. 24 del 1993;


    • Il Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria;


    • Il  D.P.C.M. del 26 maggio 2000 attuativo del D.lgs. n. 112 del 1998 sulle competenze e autorizzazioni.


    A livello internazionale, si tiene conto della Convenzione di Berlino del 1937, che riguarda  il trasporto dei cadaveri, valida però solo per i Paesi che vi hanno aderito (Italia, Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Olanda, Francia, Svizzera, Portogallo, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Turchia, Egitto, Repubblica Democratica del Congo, Messico, Cile).


    Nel caso di rimpatrio della salma in un paese aderente alla Convenzione di Berlino, occorrerà richiedere, insieme all’autorizzazione del Sindaco del Comune dove è avvenuto il decesso, un passaporto mortuario.


    Nel caso in cui la salma sia da trasportare in un paese non aderente alla Convenzione, sarà necessario ottenere l’Autorizzazione al trasporto funebre all’estero, con il nulla osta del Paese ricevente, rilasciato dalla relativa Ambasciata o Consolato in Italia.


    TRASPORTO DELLA SALMA ALL’ESTERO: DOCUMENTI NECESSARI


    Per trasportare all’estero la salma della persona cara, insieme alla richiesta di autorizzazione al Sindaco del Comune in cui è avvenuto il decesso, sarà necessario richiedere e ottenere:


    • Documento dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL) che certifica la conformità alle leggi sanitarie vigenti e l’assenza di malattie infettive;


    • Certificato dell’Ufficio di Anatomia Patologica che garantisce che il corpo del defunto ha subito  il trattamento antiputrefattivo;


    • Due estratti di morte e l’autorizzazione all’espatrio della salma rilasciati dall’Ufficio di Stato Civile;


    • Per il rimpatrio in paesi non firmatari della Convenzione di Berlino, nulla osta dell’Ambasciata o dell’Ufficio Consolare.


    IL SUPPORTO DELL'AGENZIA FUNEBRE GENNARO TAMMARO


    L'agenzia funebre Gennaro Tammaro provvede a adempiere a tutte queste pratiche nella massima trasparenza.

  • Pratiche post mortem

    Il certificato di constatazione della morte deve essere redatto dal medico curante o suo sostituto in caso di decesso in casa. La famiglia deve agire tempestivamente nell’avvisare il proprio medico perché la sua attestazione di morte dà l’inizio a tutte le successive procedure che seguono una sequenza e dei tempi ben precisi, soprattutto per le attività spettanti alle onoranze funebri, dalla preparazione della salma e l’allestimento della camera ardente all’organizzazione del rito funebre.


    Spetta sempre al medico di famiglia occuparsi della compilazione della relativa parte del Modulo ISTAT.


    Il Modulo ISTAT deve contenere informazioni su:


    • Dati anagrafici del defunto;


    • Età al momento della morte;


    • Cause e concause che hanno condotto alla morte;


    • Timbro e firma del medico.


    A seguito della visita necroscopica, da effettuare obbligatoriamente tra la 15° e la 30° ora dalla morte, il medico incaricato dalla ASL di riferimento deve rilasciare il certificato necroscopico che dovrà essere consegnato all’Ufficio di Stato Civile del Comune e che servirà per la cancellazione del defunto dal registri anagrafico e per l’autorizzazione alla sepoltura.


    PRATICHE POST MORTEM PROPEDEUTICHE AL FUNERALE


    Dopo la denuncia di morte, bisogna procedere con le pratiche burocratiche per il funerale, che generalmente sono svolte dalle agenzie di onoranze funebri.


    Bisogna presentare richiesta all’Ufficio di Stato Civile del Comune dove è avvenuto il decesso per ottenere l’autorizzazione alla sepoltura o alla cremazione.


    In quest’ultimo caso, sono da espletare anche le pratiche per la destinazione delle ceneri.


    Inoltre, nel caso in cui si abbia necessità di trasportare la salma fuori dal Comune in cui è avvenuto il decesso, occorre richiedere allo stesso Ufficio il permesso per il trasporto con l’indicazione di data e ora del trasferimento, il Cimitero e il Comune in cui avverrà la sepoltura.


    Nell’eventualità che il trasferimento sia verso un paese estero, si deve fare richiesta del Passaporto Mortuario.


    Va definito presso l’Ufficio comunale di Polizia Mortuaria la data e l’ora della celebrazione del rito funebre, in modo che lo stesso ufficio, in base al tipo di sepoltura scelto, possa fornire le informazioni opportune sulle concessioni disponibili e possa comunicare agli addetti comunali del Cimitero le disposizioni per il seppellimento.


    Per completare questa pratica post mortem, sono da versare al Comune i diritti cimiteriali.


    PRATICHE POST MORTEM: COMUNICAZIONE ALL’INPS


    Nel caso in cui il defunto sia un pensionato, entro 48 ore dalla morte, bisogna comunicare il decesso all’INPS in modo da consentire all’ente pensionistico di revocare l’accreditamento mensile della pensione.


    La trasmissione è di competenza dell’Ufficio Anagrafe del Comune e del medico necroscopo che ha attestato la morte.


    PRATICHE POST MORTEM: COMUNICAZIONE ALLA BANCA


    È necessario comunicare il decesso agli istituti di credito presso i quali il defunto aveva uno o più conti correnti, affinché questi possano bloccarli e impedire alcun tipo di operazione.


    Per darne comunicazione, serve consegnare alla banca il certificato di morte e la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà effettuata all’Ufficio Anagrafe da uno degli eredi.


    Questo documento ha il compito di certificare l’esistenza di eredi che potranno, in seguito, avere accesso al conto corrente bloccato.


    Per sbloccare il conto corrente sarà necessario fornire alla banca la dichiarazione di successione.


    PRATICHE POST MORTEM: DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE


    Entro 12 mesi dal decesso, deve essere presentata dagli eredi all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione, ossia il documento di natura fiscale per comunicare all’Agenzia a quanto ammonta e di cosa si compone il patrimonio ereditato.


    A seconda del grado di parentela, l’Agenzia calcolerà l’ammontare dell’imposta di successione da versare.


    La dichiarazione di successione è obbligatoria e può essere presentata tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.


    Si è esonerati dal presentarla se il valore dell’eredità non supera i 100.000 € e se non vi siano compresi beni immobili.


    PRATICHE POST MORTEM: VOLTURE DELLE UTENZE


    La dichiarazione di successione è propedeutica anche per la richiesta di voltura delle utenze di casa (elettricità, gas, contratto telefonico) da fare in seguito al decesso dell’intestatario.


    In questi casi, è necessario contattare i fornitori dei servizi e chiedere il passaggio delle intestazioni a uno degli eredi, fornendo loro i dati della pratica di successione.


    PRATICHE POST MORTEM: PASSAGGIO DI PROPRIETÀ DI VEICOLI


    Una procedura tutta sua segue invece il passaggio di proprietà di un auto ereditata, che, almeno nella prima fase, vede coinvolti tutti gli eredi.


    Infatti, inizialmente, tutti gli eredi effettivi diventano co-intestatari del veicolo e successivamente si potrà effettuare il passaggio di proprietà a favore di un unico intestatario, con modi, costi e procedure da studiare bene.


    Il consiglio è quello di rivolgersi a un’Agenzia ACI che saprà fornire informazioni corrette applicandole al caso in esame.

  • Certificato di morte

    Il certificato di morte è il documento di stato civile, con il quale si attesta ufficialmente il decesso di una persona, indicando le generalità, la data e il luogo della morte.


    Risulta spesso propedeutico per risolvere contratti di utenze di cui era intestatario il defunto oppure per comunicare a diversi uffici della Pubblica Amministrazione la notizia della morte.


    Da non confondere con il certificato di constatazione del decesso, la cui compilazione è di competenza del medico che dichiara la cessazione delle funzioni vitali, il certificato di morte presenta diverse possibilità di uso.


    Il certificato di morte è indispensabile per:


    • Interrompere gli accrediti della pensione da parte dell’INPS o di altri enti pensionistici;


    • Presentare la dichiarazione di successione, da consegnare obbligatoriamente entro 12 mesi dalla dipartita e alla quale va allegato;


    • Interrompere o modificare i contratti con le compagnie erogatrici di utenze domestiche;


    • Fare richiesta di permessi dal lavoro per il lutto subito.


    COME FARE LA RICHIESTA DI CERTIFICATO DI MORTE


    Si può fare richiesta del certificato di morte presso l’Ufficio di Stato Civile o l’Ufficio Anagrafe del Comune dove è avvenuto il decesso oppure del Comune di residenza se il decesso è stato inserito nel registro di stato civile.


    Se non è possibile recarsi di persona presso l’ufficio comunale, in alternativa si può richiedere il certificato, compilando un apposito modulo, generalmente fornito dal sito istituzionale del Comune:


    • Tramite PEC;


    • Per posta;


    • Via fax.


    La richiesta del certificato non ha costi e la validità del documento non presenta limiti temporali, Per i tempi di rilascio, sono immediati se richiesto fisicamente presso gli uffici o mediamente entro due giorni se richiesto online o per posta.


    LA DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DEL CERTIFICATO DI MORTE


    Ci sono casi in cui un’autocertificazione di morte può sostituire il documento ufficiale rilasciato dall’Ufficio comunale.


    Si tratta di una dichiarazione sostitutiva di certificazione sottoscritta dal familiare più prossimo, resa possibile dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 2000, che ha introdotto l’opportunità di avvalersi dell’autocertificazione.


    L’autocertificazione di morte può essere redatta utilizzando un modulo preimpostato (che potete trovare alla fine di questo articolo) oppure in carta libera. Fondamentale è che al suo interno contenga le informazioni necessarie:


    • Dati personali del dichiarante;


    • Legame di parentela tra dichiarante e defunto;


    • Generalità del defunto;


    • Le informazioni sul decesso (luogo e data);


    • Dichiarazione sulla conoscenza delle sanzioni a cui si va incontro in caso di dichiarazioni false.


    • Data e firma.


    All’autocertificazione va sempre allegata la copia di un documento di riconoscimento del dichiarante.


    QUANDO È POSSIBILE FARE L’AUTOCERTIFICAZIONE PER IL CERTIFICATO DI MORTE


    In tutte le circostanze in cui si debba comunicare il decesso di un familiare a uffici di Pubblica Amministrazione, è possibile, oltre a essere consigliato, avvalersi dell’autocertificazione.


    Tutti gli organi della P.A. e i gestori di pubblici servizi, infatti, hanno l’obbligo di accogliere le autocertificazioni in sostituzione del certificato di morte. Per essere ancora più precisi, le Pubbliche Amministrazioni e i gestori di pubblici servizi non possono più richiedere di consegnare certificati, che sono sostituiti dalle dichiarazioni in autocertificazione (Art. 15 della Legge n. 183 del 2011).


    L’autocertificazione, che ha di certo il merito di ridurre i tempi delle procedure burocratiche per il certificato di morte. non sempre, però, è accettata nei rapporti fra privati. In questi casi, è necessario richiedere il certificato, a meno che l’interlocutore non si dimostri flessibile accettando l’autocertificazione di morte.

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